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  In ricordo di Pepi Castelnovi    
Una penna sempre in corsa: A lui sarà dedicato il premio 2024
Sono rimasto molto scosso dalla notizia della scomparsa del caro amico Giuseppe Castelnovi. La mia amicizia e della mia famiglia con lui è stata una amicizia forte e affettuosa. Pepi era di famiglia, insieme con la amatissima moglie Franca, lei di origini fivizzanesi (di Pognana per precisione) come il mio babbo. Hanno entrambi frequentato la mia famiglia materna fin dall’inizio del Gabbiano Azzurro nato oltre cinquanta anni fa, durante la gestione ultratrentennale di mio zio Angelo. Abbiamo poi consolidato la nostra frequentazione anche per l’origine lunigianese della moglie, da bambina compaesana sia di mio padre sia di mio zio Loris. La scomparsa improvvisa di Franca, pochi anni fa, aveva oscurato in parte la vivace presenza di Pepi. Uomo di grande simpatia e piacevolezza, sempre pronto a affrontare discussioni e considerazioni significative, spesso in contrasto (apparente) con la consorte: mi si perdoni il paragone, un po’ alla ‘Raimondo e Sandra’. Eppure il loro legame era molto forte e la loro vita insieme molto intensa, pur nelle rispettive caratteristiche temperamentali piuttosto opposte, ma si sa che è la complementarietà il ‘sale’ dei rapporti umani e sentimentali. C’era poi il Pepi scrittore, giornalista e studioso che, come il suo collega Schianchi ben dipinge nei brani che sotto riporto, faceva il paio con la persona curiosa e perspicace che chi lo ha conosciuto ha sempre incontrato. Non ricordo una sera in hotel che con lui non ci fosse l’occasione di ricordare fatti e avvenimenti del passato sia legati alla sua carriera di grande giornalista sportivo sia episodi legati alla sua vita di genovese trapiantato a Milano. Poi c’era la sua generosità. La sua grandezza era quella che pochi uomini hanno davvero, ossia quella di essere disposti verso gli altri e partecipi non del proprio mondo sulle altre persone, bensì il contrario. Riconoscere l’importanza del mondo altrui e condividerne per quanto possibile le comuni emozioni. Allora, da grande appassionato e studioso di ciclismo, non ha mancato mai di omaggiarmi di un suo volume su Coppi o Bartali, ma durante la mia esperienza di presidente del Ducati club dell’isola d’Elba non mi ha fatto mai mancare, ogni anno, quella che era l’ultima e più importante edizione sui bolidi rossi di Borgo Panigale. L’ascolto e l’attenzione verso l’altro e la disposizione verso il prossimo: pregi rari e complessi che erano in lui spontanea presenza. Nominarlo membro del Comitato d’Onore del premio è stata una cosa che con Franco Semeraro abbiamo ritenuto doverosa a suo tempo e lui, pur schernendosi sempre al riguardo, era orgoglioso di questa cosa e non mancava mai di farmi avere opinioni e valutazioni su vincitori che si sono succeduti in venti edizioni. Marciana marina ha avuto un figlio adottivo molto illustre che sarebbe giusto omaggiare pubblicamente. Noi lo faremo. La ventesima edizione del Premio Letterario La Tore sarà dedicata a lui. Della sua importanza nel panorama culturale e giornalistico italiano lascio parlare il suo collega Schianchi della Gazzetta, che in poche parole ben inquadra il personaggio: (…) Il passato era per lui fonte di conoscenza e non semplice e banale nostalgia del tempo perduto. Materiale che avrebbe poi utilizzato per i suoi libri, scritti quando ormai era andato in pensione, o per gli inserti o i numeri speciali che Cannavò immancabilmente gli affidava perché della sua competenza, della sua attenzione e della sua precisione si fidava ciecamente. Non fu un caso che tutte le iniziative editoriali per il centenario della Gazzetta, nel 1996, vennero coordinate da 'Castel', e di errori o refusi neanche l'ombra. (…) Lui, sempre pacato nei modi e nelle parole, governava quella squadra con il piglio dell'ammiraglio: jeans, camicia azzurra e un menabò di carta rosa arrotolato attorno al collo per asciugarsi il sudore, stava in redazione dalla mattina (quando c'era la riunione) fino alla chiusura del giornale, intorno a mezzanotte. Ordinava pezzi, chiedeva interviste, coordinava il lavoro degli inviati, discuteva i commenti, impaginava i titoli, tagliava gli articoli troppo lunghi. Un perfetto artigiano al servizio della causa, uno di quelli senza i quali un giornale non solo non potrebbe essere fatto, ma nemmeno pensato. Di lui colpivano la gentilezza, la dedizione al lavoro, la modestia, l'umiltà. Ne sapeva il doppio, o forse il triplo o il quadruplo, rispetto a colleghi che avevano l'onore del palcoscenico, eppure mai ha brigato o desiderato arrivare lassù. Il suo giornalismo aveva il sapore del pane fatto in casa, frutto dell'impegno, della conoscenza e del sudore. E grazie alla sua mitezza e ai suoi frequenti esercizi di persuasione tanti giornalisti della Gazzetta sono cresciuti e hanno imparato il mestiere all'ombra di 'Castel', uno al quale era impossibile non volere bene. (Andrea Schianchi, ‘La Gazzetta dello Sport’ del 23 novembre 2023). Giuseppe Castelnovi era nato a Rossiglione (Genova), nel 1932. Aveva alle spalle più di mezzo secolo di giornalismo in gran parte svolto alla 'Gazzetta dello Sport' di cui è sempre stato considerato una delle memorie storiche. Nel 1996 ha curato tutte le iniziative editoriali legate al centenario della 'rosea' realizzando anche mostre fotografiche ('Il Giro racconta' e una monografica su Fausto Coppi). Ha pubblicato 'TuttoCoppi' – premio Emilio De Martino 2000 – e con Marco Pastonesi 'Coppi, ma Serse'. Con Pier Bergonzi ha curato un libro su storia, leggende, curiosità e protagonisti del Giro d'Italia (1999). Dal 1998 curava la realizzazione di un calendario dedicato a Coppi, ma che coinvolgeva storia, personaggi e letteratura del ciclismo. Il nostro premio perde una figura illustre del suo Comitato d’Onore e tutti noi perdiamo un Amico: gentile, colto e simpatico. Jacopo Bononi-presidente



  Premio La Tore 2023    
Vince Catena Fiorello Galeano
Come si dice, le cose se si fanno vanno fatte bene. Appare evidente che la scelta del Comitato Promotore del Premio letterario La Tore isola d’Elba, in pieno accordo col Comitato Scientifico e d’Onore, di nominare Catena Fiorello Galeano vincitrice della diciannovesima edizione del riconoscimento rispecchi due criteri fondamentali, ossia quello di aver scelto una donna per la prima volta e quello di aver scelto un’autrice che rappresenta appieno quei caratteri di ‘eccellenza e di ingegno’ tipici del premio. Infatti la produzione letteraria della vincitrice si mostra per quello che è, ossia un caleidoscopico e variegato intreccio di storie e personaggi che la vivace fantasia dell’autrice espone, mediando temi di grande valore e attualità come il bisogno di restare sempre lagati alle proprie radici, di comprenderle appieno e poi semmai da lì compiere un percorso di distacco, anche duro e traumatico, che si può fare solo tramite la conoscenza. Allora ogni singolo personaggio dei suoi romanzi, pur brillando di luce propria, è accomunato agli altri da questi irrinunciabili elementi, la cui conoscenza appunto fa sì che anche la critica più feroce ai lati più negativi e barbari della vita sociale descritta possa essere credibile e se possibile ancora più pungente. Da qui abbiamo, tra tutti i suoi romanzi, ‘Picciridda’ (Baldini Castoldi dalai, 2006) nel quale la Sicilia trasuda aromi e suoni, ma nello stesso tempo diventa una violenta, nonché priva di ipocrisia, critica allo ‘status sociale’ in cui la vicenda della piccola protagonista viene descritta. Dal romanzo è stato tratto un bellissimo film che con la potenza delle immagini stigmatizza ancor più, se ce ne fosse stato bisogno, l’urgenza di squarciare il velo che da sempre copre violenza e abusi contro l'universo femminile. Tuttavia sono varie e complesse le tematiche affrontate dalla Fiorello nei suoi libri: dai rapporti spesso conflittuali tra genitori e figli, a quelli sovente dolorosi che si creano nelle storie d’amore. Oppure nei suoi scritti si dipingono figure femminili vivaci e intraprendenti, come nella serie delle ‘signore di Monte Pepe’ o si affrontano tematiche legate al bullismo e alla difficoltà che si ha nell’adolescenza ad essere pienamente accettati, anche attraverso una ‘letteratura di fantasia’, come in ‘Piccione picciò’ (Giunti, 2021). Il suo ultimo romanzo di grande successo è ‘Ciatuzzu’ (Rizzoli, 2022) nel quale il piccolo protagonista deve affronatre due drammi, ossia quello della perdita della madre e quello di essere costretto dal padre a vivere in una terra lontana. Ancora la sofferenza e la forza per combatterla. Il quadro-premio sarà un’opera postuma della collezione privata della famiglia del maestro Giancarlo Castelvecchi, che ricorderemo insieme con il caro figlio Michele, tragicamente scomparso da poco: un uomo, il maestro Castelvecchi, che ha fatto della valorizzazione della propria Terra, ossia la nostra isola, il centro della sua Arte e dei legami con la famiglia, in particolare col figli Michele e Ilaria, lo specchio della propria esistenza, proprio quei valori e quella ‘poetica’ che sono stati fondamentali per la vincitrice. La serata di consegna del premio a Catena Fiorello Galeano sarà domenica 23 luglio in Piazza della chiesa a Marciana Marina, a partire dalle 21.45. Il Premio letterario La Tore Isola d’Elba è promosso da Franco e Lucia Semeraro e dall’Hotel Gabbiano Azzurro, nonché patrocinato dal Comune di Marciana Marina con la partecipazione della Pro-Loco marinese e vede anche quest’anno la sponsorizzazione di Acqua dell’Elba che acquisterà il quadro-premio di Giancarlo Castelvecchi. Condurrà la serata come di consueto la dottoressa Alessandra Fagioli con il prof. Angelo Filippo Rampini dell’Università di Brescia. Non mancherà il consueto omaggio del dott. Marcello Bruschetti, presidente di Enoglam EVO.




  L'opera del premio 2022    
Il maestro Walter Puppo ha realizzato una cellula per Gramellini
Nell’Opera, che sarà esposta all’Arthotel Gabbiano Azzurro Due di Marciana Marina fino alla consegna al vincitore del premio 2022, vediamo anche i blindati che minacciano la integrità della Nazione Ucraina e la parte bianca che ispira la purezza da loro compromessa. Nello specchio invece si può riflettere la nostra anima di uomini liberi e che anelano alla Pace tra i Popoli liberi da sovrani nella propria Terra. Il maestro Walter Puppo è membro del Comitato scientifico e d’Onore del premio fin da quando nel 2008 ha realizzato il premio consegnato a Gianantonio Stella e per tutti questi anni ha partecipato attivamente alle attività culturali dell’isola e non solo, facendo onore al ricordo indelebile del padre, il maestro Eolo Puppo, tanto apprezzato alla Marina come uomo e come artista. Di lui ha scritto, tra i molti che ne hanno apprezzato le doti artistiche, Susanna Ragionieri: (…) così sono nate le “cellule”: la forma sintetica, allungata, frontale, riporta per ammissione dell’artista “a visioni arcaiche, pietre, isole e organismi strettamente legati alla natura”, ma come accade alle forme e ai simboli lasciati per lungo tempo a sedimentarsi nella memoria, ciò che resta della loro esistenza è soltanto l’impronta, la traccia abrasa e quasi senza peso; nè potrebbe essere altrimenti, pensavo qualche anno fa, nella condizione di frammentarietà e di solitudine del presente; dunque “cellule” come ossi di seppia della contemporaneità. (…) Nato a Portoferraio nel 1957, Puppo si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Firenze ed ha esposto nelle principali gallerie italiane e europee sia da solo sia in mostre collettive di notevole successo. Il Premio letterario La Tore Isola d’Elba, che si terrà il prossimo 23 luglio alla Marina, è promosso da Franco e Lucia Semeraro e dall’Hotel Gabbiano Azzurro, nonché patrocinato dal Comune di Marciana Marina con la partecipazione della Pro-Loco marinese e vede anche quest’anno la sponsorizzazione di Acqua dell’Elba che acquisterà il quadro-premio. Condurrà la serata come di consueto la dott.ssa Lucia Soppelsa e non mancherà il consueto omaggio del dott. Marcello Bruschetti, presidente di Enoglam EVO.



  Premio La Tore 2022    
Massimo Gramellini vince la nuova edizione del premio
Il vincitore della diciottesima edizione del Premio letterario La Tore isola d’Elba, previsto per sabato 23 luglio in piazza della Chiesa a Marciana Marina, che fu avviato con la sua libreria da Franco Semeraro con la consorte signora Lucia nel 2005 e che poi si è avvalso della amichevole collaborazione dell’Hotel Gabbiano Azzurro, è Massimo Gramellini. Scrittore, saggista, giornalista e conduttore televisivo di successo, Gramellini ha legato emozionalmente il suo pubblico a sé stesso con il romanzo ‘Fai bei sogni’ (Longanesi, 2012), dal quale Marco Bellocchio ha tratto uno splendido film. Massimo Gramellini è nato il 2 ottobre 1960 a Torino. Nonostante lo scrittore sia nato a Torino, la sua famiglia era originaria della Romagna. Dopo aver conseguito il diploma di liceo classico presso l’Istituto San Giuseppe, nel 1985 decise di lasciare il mondo universitario e di iniziare a collaborare con il Corriere dello Sport, dando avvio alla sua carriera giornalistica. Assunto, un anno più tardi, come praticante al 'Giorno', sempre nella redazione sportiva, ha l'opportunità di raccontare in maniera dettagliata il primo scudetto di Silvio Berlusconi alla guida del Milan e di seguire i più importanti tornei di tennis del mondo dal vivo. Gramellini nell'inverno del 1988 si sposta a Roma, per lavorare nella redazione locale de 'La Stampa': spesso, però, si trasferisce a Napoli, soprattutto per seguire la vita calcistica ed extra-calcistica di Diego Armando Maradona. Scrive di sport anche durante i Mondiali di Italia '90: anzi, è proprio un suo articolo riguardante Gianluca Vialli che induce la Nazionale azzurra a intraprendere un silenzio-stampa. Nel 1991, poi, il giornalista torinese lascia il mondo dello sport per dedicarsi alla politica e diventare corrispondente della 'Busiarda' da Montecitorio: ha modo di raccontare i protagonisti di Mani Pulite, e narrare in prima persona la morte della Prima Repubblica e la nascita della Seconda. Sposatosi con Maria Laura Rodotà, nel 1993 viene scelto come inviato speciale per le cronache da Sarajevo. Gramellini nell'inverno del 1988 si sposta a Roma, per lavorare nella redazione locale de 'La Stampa': spesso, però, si trasferisce a Napoli, soprattutto per seguire la vita calcistica ed extra-calcistica di Diego Armando Maradona. Scrive di sport anche durante i Mondiali di Italia '90: anzi, è proprio un suo articolo riguardante Gianluca Vialli che induce la Nazionale azzurra a intraprendere un silenzio-stampa. Nel 1998 Massimo Gramellini fa ritorno a Milano, questa volta per dirigere il settimanale de 'La Stampa', Specchio, su cui cura la rubrica 'Cuori allo Specchio', una sorta di posta del cuore. Dopo essersi spostato ancora a Roma, il 12 ottobre del 1999 inaugura una rubrica il 'Buongiorno' che compare in taglio basso sulla prima pagine della 'Stampa', a commento di un avvenimento importante della giornata. Lasciata Roma nell'ottobre 2005, Gramellini torna finalmente a casa, a Torino, nominato vice-direttore del quotidiano piemontese. Poco dopo, inizia a collaborare con 'Che tempo che fa', la trasmissione di Fabio Fazio in onda su Raitre, per la quale ogni sabato sera elenca e commenta le notizie più importanti di giorni precedenti. Dopo il già citato 'L'ultima riga delle favole', primo romanzo che ha venduto più di 250 mila copie in Italia, pubblica a marzo del 2012 'Fai bei sogni', che in meno di due mesi raggiunge il mezzo milione di copie vendute. La sua opera letteraria, in ogni caso, comprende numerosi altri volumi: tra gli altri si segnalano '1994 colpo grosso' (scritto con Curzio Maltese e Pino Corrias e pubblicato per Baldini & Castoldi), 'Ci salveranno gli ingenui' (uscito nel 2007 per Longanesi) e 'La patria, bene o male' (scritto da Carlo Fruttero e pubblicato nel 2010 da Mondadori). Dopo aver trascorso 28 anni alla Stampa, il 21 gennaio 2017 saluta i suoi lettori con un ultimo 'Buongiorno'. Dal successivo 13 febbraio collabora al 'Corriere della Sera' come editorialista, e con una rubrica quotidiana intitolata 'Il caffè'. Conduce con successo dal 2016 il programma “Le parole” ogni sabato su Raitre in prima serata. L’opera del premio 2022 è stata assegnata al maestro Walter Puppo che ha realizzato una sua cellula particolare, dedicata al dramma ucraino. Il Premio letterario La Tore Isola d’Elba è promosso da Franco e Lucia Semeraro e dall’Hotel Gabbiano Azzurro, nonché patrocinato dal Comune di Marciana Marina con la partecipazione della Pro-Loco marinese e vede anche quest’anno la sponsorizzazione di Acqua dell’Elba che acquisterà il quadro-premio di Puppo. Condurrà la serata come di consueto la dott.ssa Lucia Soppelsa e non mancherà il consueto omaggio del dott. Marcello Bruschetti, presidente di Enoglam EVO.

Motivazione del premio:

Per la sua complessa attività di giornalista prima sportivo poi in qualità di notista politico ed editorialista, tramite anche rubriche quotidiane molto seguite dai suoi estimatori, tra queste Cuori allo Specchio su Specchio, il Buongiorno su La Stampa e Il caffè su il Corriere della Sera. Per la sua attività di saggista sia su temi calcistici sia su temi storici, attraverso anche la collaborazione con altri importanti studiosi e saggisti. Per la sua partecipazione e la cura di programmi televisivi di grande successo come ‘Che tempo che fa’ in co-conduzione con Fabio Fazio e negli ultimi anni il seguitissimo programma del sabato sera ‘Le parole’. Per la sua produzione letteraria di romanzi legati a tematiche estremamente delicate e in parte autobiografiche, attraverso cui ha stabilito un collegamento diretto con i suoi lettori. Per in particolare il best seller ‘Fai bei sogni’, dal quale è stato tratto un film di grande qualità per la regia di Marco Bellocchio. Per la sua complessiva figura di ‘uomo di cultura’ che ha saputo fornire sempre una visione nitida e attenta dei fatti e delle vicende nazionali ed internazionali, nonché affrontare tramite la narrativa temi sensibili e innovativi, stabilendo col suo pubblico una forte e duratura empatia.





  Premio La Tore 2020    
Vince Pietrangelo Buttafuoco
E’ con grande gioia che il Comitato Promotore del Premio letterario la Tore isola d’Elba ha proposto al Comitato Scientifico e d’Onore il nome dello scrittore e saggista siciliano Pietrangelo Buttafuoco, ottenendo la ratifica del medesimo quale vincitore della nuova edizione del premio, come da regolamento. Buttafuoco incarna senza alcun dubbio il ‘prototipo ideale’ di personaggio pubblico e di intellettuale poliedrico e eclettico, caratteristiche che contraddistinguono i vincitori del riconoscimento marinese. Lo scrittore e saggista siciliano infatti mostra da sempre quell’ingegno e quell’eccellenza nella propria attività professionale che sono alla base dei criteri selettivi del Comitato Promotore del riconoscimento elbano. Nato a Catania da una famiglia originaria della provincia di Enna, dopo essersi diplomato presso il Liceo classico ‘Nunzio Vaccalluzzo’ di Leonforte, si è laureato in Filosofia presso l'Università degli Studi di Catania. Buttafuoco comincia la sua attività giornalistica collaborando con riviste come Proposta. Poi collabora con Il Giornale. Tra il dicembre 1995 e il 1996, è direttore del periodico L'Italia settimanale, dove si segnala per copertine dai titoli provocatori. Alla fine degli anni novanta conduce per due stagioni, su Canale 5, chiamato dall'allora direttore Giampaolo Sodano, la trasmissione ‘Sali e Tabacchi’. Lasciato Il Giornale, lavora per alcuni anni al Foglio di Giuliano Ferrara, prima di approdare nel 2004 a Panorama chiamato da Pietro Calabrese. Nel 2005 pubblica per la Arnoldo Mondadori Editore il romanzo di grande successo ‘Le uova del drago’, finalista al Premio Campiello 2006. In precedenza per le Edizioni di Ar, ha pubblicato una raccolta di suoi articoli dal titolo Fogli consanguinei. Nel 2006 realizza su LA7 il programma Giarabub. Il 18 maggio 2007 viene nominato presidente del Teatro Stabile di Catania, succedendo al dimissionario Pippo Baudo. Da giugno a settembre 2007 conduce su LA7, in coppia con Alessandra Sardoni, la trasmissione Otto e mezzo, nella sostituzione estiva dei conduttori Giuliano Ferrara e Ritanna Armeni. Il 5 febbraio 2008 esce il suo secondo romanzo, ‘L'ultima del Diavolo’, pandemia, in cui si parla della vicenda del monaco cristiano Bahira, che secondo una leggenda avrebbe riconosciuto nel giovane Maometto i segni del carisma profetico. Nel 2008 pubblica anche Cabaret Voltaire, un saggio sul rapporto tra Islam e Occidente. Il 1º febbraio 2009 ha ricevuto la ‘Candelora d'Oro’, riconoscimento istituito dal Comune di Catania nel 1988. Nel novembre 2009 ha pubblicato il volume 'Fìmmini'. A partire dal novembre 2011 conduce la trasmissione settimanale ‘Questa non è una pipa’ su Rai 5. Nel 2011 pubblica anche il romanzo ‘Il Lupo e la Luna’. Il 16 novembre 2011 è nominato consigliere d' amministrazione dell'Università degli Studi di Enna ‘Kore’. Dal marzo 2012 collabora a La Repubblica. Dopo 5 anni, il 29 ottobre 2012, si dimette dalla presidenza del Teatro Stabile di Catania. Continua a scrivere sul settimanale fino al marzo 2013. Lasciato Panorama, riprende a scrivere per Il Foglio. Dal febbraio 2015 scrive per il Fatto Quotidiano e a partire dal 2019 inizia anche a collaborare con Il Quotidiano del Sud. A novembre di quell'anno è nominato presidente del Teatro Stabile d'Abruzzo. Ultimo suo discusso saggio è ‘Salvini e/o Mussolini’, edito da pochi mesi e già ‘best seller’. Il Comitato Promotore e quello d’Onore del premio La Tore omaggeranno il dott. Pietrangelo Buttafuoco, ospite la sera del 18 luglio a Marciana Marina in occasione della sua premiazione in piazza della Chiesa dalle 21.45, pandemia permettendo, quale vincitore del premio 2020, attraverso l’Arte. Il Premio della sedicesima edizione è stato commissionato dal Comitato Promotore al pittore bresciano Luca dall’Olio che sta realizzando un quadro dedicato allo scrittore siciliano. Il Premio letterario La Tore, giunto alla sua sedicesima edizione e che è promosso dalla libreria Rigola di Franco e Lucia Semeraro e dall’Hotel Gabbiano Azzurro, nonché patrocinato dal Comune di Marciana Marina con la partecipazione della Pro-Loco marinese, vede anche quest’anno la sponsorizzazione di Acqua dell’Elba che acquisterà il quadro-premio di Dall’Olio. Condurrà la serata come di consueto la scrittrice dott.ssa Alessandra Fagioli insieme con il prof. Angelo Filippo Rampini: non mancherà il consueto omaggio del dott. Marcello Bruschetti, presidente di Enoglam EVO.




  L'opera del premio 2020    
Luca Dall'Olio realizza il quadro premio
La ripartenza dell’Isola d’Elba dovrà avvenire anche dalla Cultura e sebbene i tempi sembrino ancora lontani e complessi, il Comitato Promotore del Premio letterario la Tore Isola d’Elba ha affidato al Maestro Luca Dall’Olio il compito di realizzare il quadro premio del 2020. Quello che sorprende in questi lavori è la qualità del disegno, trattenuto dagli eccessi retorici grazie all’equilibrio fra le varie parti dell’insieme, che impone una lettura di sintesi fra gli elementi che costituiscono un coerente paesaggio mentale. Quanto alle potenzialità coloristiche e inventive del decoro va detto in quale modo esse rendono accattivante la narrazione, la cui trama sembra appartenere a un maestro antico, come quelli che decoravano di forme luminose le vetrate delle chiese, o che intessevano grandi arazzi sulle pareti degli antichi castelli. A questo tipo di elaborazione estetica appartiene l’aprospetticità delle opere di Dall’Olio, che sa disegnare la sua interiorità provocando effetti visivi di cieli stellati e di città immaginarie dove si svolgono incontri di figure cavalleresche e magiche, dove si aprono antichi portali istoriati su traversie avventurose ormai prossime al compimento e alla soluzione di tutti i misteri. Così il prof. Vittorio Sgarbi parla del maestro Luca Dall’Olio che sarà l’Autore del quadro premio della edizione che si terrà in luglio, come di consueto, pandemia permettendo. Il Premio letterario La Tore, promosso dalla libreria Rigola di Franco e Lucia Semeraro e dall’Hotel Gabbiano Azzurro, nonché patrocinato dal Comune di Marciana Marina con la partecipazione della Pro-Loco marinese, vede anche quest’anno la sponsorizzazione di Acqua dell’Elba: la prestigiosa Azienda elbana infatti acquisterà l’opera premio da donare al vincitore. Dall’Olio nasce a Chiari, dopo aver frequentato il Liceo Artistico Foppa di Brescia si diploma all’Accademia di Brera nel 1980 per poi iniziare immediatamente la sua carriera artistica. Nel 1986 viene pubblicata la prima monografia dedicata al suo lavoro e intitolata “Luca Dall’Olio, un giovane principe nell’impero dei segni”, seguita da “Sedimentazioni Sentimentali”, altra monografia uscita nel 1990 in occasione della mostra all’interno del prestigioso Palazzo dei Diamanti a Ferrara. Il mezzo principale di espressione dell’artista è la pittura ad olio, ma i suoi lavori includono serigrafia, scultura, e fotografia. Gli strumenti utilizzati sono pittura acrilica, foglia oro, piombo, legno, acciaio, ferro e rame. I suoi viaggi alla scoperta del mondo e dei luoghi più nascosti dell’amata Italia sono sempre stati per l’artista un’infinita fonte di ispirazione e un’occasione per filtrare e reinterpretare volti, paesaggi, città e culture lontane. Ispirazione e grande rispetto anche nei confronti dell’opera dell’espressionista Ernst Ludwig Kirchner e dell’artista e architetto Friedensreich Hundertwasser. Dall’Olio ha esposto ed espone presso gallerie e istituzioni museali nazionali e internazionali, e in fiere d’arte moderna e contemporanea, come la Miami International Expo e la Art Expo di NY. Partecipa alla XII Esposizione Nazionale Quadriennale di Roma, e nel 2011 viene selezionato tra gli artisti del Padiglione Italiano della “Biennale di Venezia 54 Esposizione Internazionale d’Arte”. Recentemente coinvolto nel sociale con progetti e laboratori di Arte terapia, collaborazioni con Anfas, con i ragazzi della Cooperativa Sociale Zefiro. Il Maestro ha partecipato al progetto Aba Autismo, il quale sfocia nella mostra collettiva “Dare forma ai Sogni” presso la Porta Sant’Agostino di Bergamo. Nel 2018 Luca vive una lunga esperienza, in Brasile, precisamente nel Parà, a Castanhal, presso l'Escola das Artes São Lucas. Sempre a Castanhal, l'artista ha l'occasione di organizzare un laboratorio con la Ceapa, Centro de Atendimento a Pessoa con Autismo. È stata realizzata una mostra personale di Luca Dall’Olio presso la prestigiosa sede della Fondazione Morcelli a Chiari. In questo progetto Paolo Cappelletti attraverso lo scritto critico ha esplorato le diverse direzioni tematiche della produzione dell’artista. Il desiderio è di promuovere Marciana Marina attraverso l’Arte e la Cultura da parte della Amministrazione guidata da Gabriella Allori e da parte dell’Assessore alla Cultura Santina Berti che, puntando su questo settore, credono nel rilancio della cittadina in campo nazionale tramite questo premio, oltre che grazie allo Strega-Edizione Isola d’Elba la cui Fondazione guidata dal Dott. Stefano Petrocchi già collabora attivamente con noi per una nuova edizione isolana dell’Evento. (per info sull’Artista www.dallolio.it)




  Premio La Tore 2020    
Pietrangelo Buttafuoco vince la sedicesima edizione
Motivazione del premio:

“ Per la sua carriera di giornalista iniziata dopo aver conseguito la Laurea in Filofosia all’Università di Catania e essersi perfezionato in Germania. Per la sua attività di pubblicista in numerose testate importanti quali L’italia settimanale, Il Foglio, Il Giornale, Panorama e recentemente il Fatto Quotidiano, ove il suo stile e la sua originale visione dell’attualità gli hanno ritagliato un posto particolarissimo nel giornalismo italiano. Per la sua attività nell’ambito delle attività culturali teatrali italiane, prima al Teatro Stabile di Catania e poi al Teatro Stabile d’Abruzzo di cui assume la carica di Presidente. Per la sua attività di saggista, attraverso cui affronta le tematiche più varie, sempre con estremo rigore e con uno stile letterario ‘alto’ che lo distingue. Per la sua dedizione alla letteratura e in particolare alla narrativa attraverso cui, fin dal suo esordio di successo con il romanzo ‘Le uova del Drago’ (Mondadori, 2005) e poi con altre opere di altrettanto successo, lega spesso vicende storiche del primo Novecento con una scupolosa e attenta analisi socio-culturale, mentre in altre sposa felicemente il suo amore per l’amata Sicilia con vicende di fantasia, pur pregne dei contenuti stilistici della sua Terra. Per la sua partecipazione a svariati programmi televisivi di successo sia come conduttore sia come ospite, durante i quali il suo punto di vista sempre originale e ‘puntuto’ ha fatto il paio con l’inconfondibile e colto eloquio che lo contraddistingue. Per la sua complessiva figura di Uomo di Cultura che ha saputo ritagliarsi nel panorama culturale e letterario italiano uno spazio originale e non sovrapponibile, per stile e sagacia, ad alcun altro.”


Il comitato promotore trasmette la suddetta Motivazione, in data 1 maggio 2020, al Comitato scientifico e d’Onore, per le ratitifiche del caso, auspicando una positiva valutazione del vincitore.

Marciana Marina, lì 1 Maggio 2020























Marciana Marina - Foto Giuliana Berti ©